Un esercizio di stile dove violenza e sesso non acquistano nessun significato svuotando i personaggi del dramma di Sarah Kane da cui è tratto di ogni spessore e portato simbolico.
I Nani inani con Giardino mettono in scena un divertissement stilistico che sfugge loro subito di mano rimanendo vittima delle sue stesse velleità grottesche scivolando in un autoreferenzialismo sterile ed algido.
Enrico Carraro Moda, che firma la regia e la drammaturgia, è più attento a insistere con una recitazione sopra le righe che a restituire, anche con una lettura personale, il testo di Sara Kane Phaedra's Love da cui Giardino è tratto. Il testo di Kane è uno squisito esempio di teatro in yer face che mette in scena ogni efferatezza della Fedra di Seneca alla quale è ispirato, per denunciare l'impiego del sesso come strumento di potere, come forma di coercizione tra uomo e donna, e tra governanti e governati.
Nella versione di Carraro Moda, gli stessi dettagli sessuali, avulsi da ogni preciso cotesto narrativo, sia quello classico di Seneca, sia quello contemporaneo di Kane (il testo, del 1996, riecheggia gli scandali a corte tra Lady D e il principe Carlo), si riducono a un esercizio di stile dove violenza e sesso non acquistano nessun significato altro (Moda ignora anche le precise didascalie di Kane che danno al sesso un sottotesto chiaro ed evidente).
Del tutto prive di un secondo significato le allusioni allo stupro e alle determinate pratiche sessuali vengono ridotte a una mera funzione autoreferenziale come del tutto fine a se stesso è la ripetizione continua di alcune battute, la recitazione smaccatamente atona e priva di intenzione. Tutti elementi che non contribuiscono alla costruzione di un discorso sotterraneo che hanno valore di per sé. Se si voleva raggiungere il grottesco, come Giardino viene catalogato nel programma del Fringe, lo spettacolo manca completamente lo scopo, sostenuto meramente da una millantata pulsione coprolalica che svuota i personaggi di ogni spessore e portato simbolico.
Giardino scivola via senza riuscire nemmeno a trovare un finale interrompendosi bruscamente (gli spettacoli del Fringe non possono superare i 50 minuti di durata) alla fellatio tra il principe e il prete, senza che le due interpreti femminili rientrino in scena a prendere gli applausi del pubblico, che, comunque, scarseggiano.